Milano, giovedì 26 giugno, ore 21, Teatro Ariberto, via Daniele Crespi, 9. “Un buon regista deve avere paura della morte”
Regiana Queiroz, 32 anni, brasiliana di San Paolo, sagittario con ascendente Pesci, si laurea in Giurisprudenza, studia psicopatologia poi viene in Italia per amore. Cresciuta nell'atelier artistico di sua madre, subito questa nostra società dello spettacolo la galvanizza. Si iscrive alla Scuola Civica di Cinema a Milano e oggi, alla testa della casa di produzione 3boludosy1perro, gira cortometraggi, videoclip e documentari.
Da segnalare fra le sue opere: il cortometraggio ‘Irremovibile’, finalista al festival Respiri(ti) nella sezione Lievi Respiri (Como, maggio 08), il videoclip della canzone ‘Ogni mio respiro’ del gruppo I Noja prodotta, arrangiata e mixata da Alessandro Ghassemi in arte Mr Gaz O’line e Giorgio Baù e (testi di Camillo Manera, voci Manera e Sara Baietti), l’intervista documentario Progetto Paskaran, e il corto ‘Billie Holliday canta per Che Guevara’, prima parte di una trilogia.
Dichiara Regiana Queiroz: “Io faccio cinema perché il cinema per me è come diceva Majakoskij, la logica conclusione di tutta l’arte moderna. Un bravo regista deve avere pathos e tanta tanta paura della morte. Attualmente mi ispirano il russo Andrey Zvyagintsev, lo spagnolo Julio Medem e Il messicano Alessandro Gonzales Inarritu”.
per Emanuela Surbone